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Omicidio Daniele Sanità

 

Latina 10 novembre 2008  

 

Lo zio ubriaco che uccise il nipote a Roccagorga, ha richiesto al Gup di Latina  dott.ssa Lucia Aielli di patteggiare la pena.

I familiari superstiti nonostante la firma di un atto di quietanza, hanno rappresentato la propria istanza di giustizia. Si sono costituiti parte civile: nonno, cugina e l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada onlus.

La prima richiesta è stata respinta ed ha condannato il reo Giorgio Orsini a due anni di reclusione con la condizionale e ad un anno di sospensione della patente

 

Comunicato Stampa

 

10.11.2007 “LATINA: CONDANNATO LO ZIO CHE UCCISE IL NIPOTE IN STATO DI EBBREZZA A ROCCAGORGA“


AMMESSI PARTE CIVILE NONNO CUGINA CONVIVENTE E AIFVS


Si è concluso il processo per l'omicidio di un ragazzo che guidava una moto prima di ottenere la patente con imputato lo zio cieco da un occhio Giorgio Orsini che a Roccagorga (LT) il 13.8.2007 lo investì accedendo alla strada della propria abitazione   mentre la moto stava soppraggiungendo ad alta velocità dall'opposta direzione. Lo zio dopo tre ore dall'incidente risultò ubriaco con tasso alcolemico pari ad 1,21 g/l.


Il giovane Daniele Sanità  morì sette giorni dopo,  era il secondo figlio della famiglia Sanità a morire per incidente stradale. Lo aveva preceduto Umberto il 17.6.1999.


I familiari nonostante l'avvenuto risarcimento del danno e l'aver firmato senza completa informazione un atto di quietanza di risarcimento hanno comunque rappresentato con una memoria al Giudice Lucia Aielli del Tribunale di Latina di aver anche querelato l'omicida per la condotta susseguente al reato consistente in atteggiamenti offensivi e nel continuare a guidare nonostante il ritiro della patente. Il nonno del giovane e la cugina convivente rimasti fuori dalla transazione si sono costituiti parte civile assieme alla Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, tutti difesi dall'Avv. Gianmarco Cesari .

Richiesto il patteggiamento, dopo una richiesta di 8 mesi finale il PM Simona Gentile ha concesso il consenso alla pena finale di anni 2 di reclusione con la sospensione della condizionale e il Gup non ha rigettato tale proposta dichiarata incongrua dalle vittime superstiti emettendo dopo una camera di consiglio di tre ore la condanna a due anni di reclusione con la sospensione della patente per un anno. 


A carico di Giorgio Orsini ora grava la denuncia esposta dalla madre del giovane per le offese subite e la guida nonostante il divieto di guida per un anno emesso dal Prefetto di Latina e l'azione di rivalsa della Allianz annunciata in aula dal suo difensore a seguito del risarcimento ai genitori ed ai fratelli. Restano ora anche da risarcire il nonno e la cugina convivente e la Aifvs ammessi parte civile.


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