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Investì e uccise una giovane:

si impicca in casa per il rimorso
Non ha retto al rimorso e al senso di colpa, così si è tolto la vita impiccandosi nella casa del padre a Cavour.

 

Guidava ubriaco - Corrado Avaro, 31 anni, la sera del 15 luglio del 2007 guidava ubriaco la sua auto quando ha investito e ucciso una ragazzina di 16 anni, Claudia Muro, all’uscita di una discoteca a Pinerolo in provincia di Torino. Per l’omicidio è stato condannato a tre anni di carcere con il rito abbreviato, pena che dopo un periodo trascorso nel penitenziario di Saluzzo, in provincia di Cuneo, stava scontando ai domiciliari concessi per via delle precarie condizioni psicologiche che lo avevano portato anche alla depressione. Proprio a causa della depressione e della dipendenza dall’alcol, il giovane aveva tentato il suicido un’altra volta nel 2006 quando aveva cercato di buttarsi da un ponte sulla tangenziale di Torino, ma era stato salvato dall’intervento dei carabinieri.

 

Affidato a una comunità - Dopo che il tribunale del riesame di Torino trasformò l'accusa da omicidio volontario a colposo, Corrado Avaro venne affidato alla comunità di don Ilario Rolle, parroco della Santa Gianna di Venaria. "Ogni giorno mi faceva almeno due telefonate e mi mandava una ventina di sms, dice il sacerdote. "Mi ripeteva sempre: "Continuo a sognare l'incidente, Claudia sul parabrezza della mia macchina... ma don, credimi, io non l'ho proprio vista". Neanche il lavoro da muratore lo aiutava a riprendersi e le cose continuavano a peggiorare. Inoltre, secondo quanto raccontato dal don Ilario, ultimamente Corrado entrava e usciva dagli ospedali: «La depressione è una brutta bestia, qualcuno l'ha sottovalutata: mi chiedo come abbiano fatto a dimetterlo in quelle condizioni ».

 

Il dolore del padre - A trovare il corpo del figlio, impiccatosi a una trave del soffitto della sua camera, è stato il padre del giovane, Giuseppe, un agricoltore di 69 anni che stravolto dal dolore ha accusato la stampa: “Sono stati loro a ucciderlo, lo hanno dipinto come un mostro, un assassino spietato. Si sono accaniti contro mio figlio e ora qualcuno pagherà per questo”. Prima dell'incidente mortale, Avaro aveva già sulle sue spalle due precedenti per guida in stato di ebbrezza, uno del 1999 e l'altro del 2004. Nell'inverno del 2006 la patente gli venne sospesa per due mesi e quindici giorni.

 

Il cordoglio della famiglia della vittima - Addolorati anche i genitori di Clauda che alla notizia del suicidio dell’investitore della figlia hanno commentato: ''Non volevamo che finisse così, è un giorno triste anche per noi e, ne siamo sicuri, non lo avrebbe voluto neanche Claudia. Lo abbiamo detto subito dopo quel drammatico incidente, quando Avaro minacciò il suicidio”. “Crediamo nella giustizia e nei suoi valori, punitivi e rieducativi, e speravamo che Avaro riuscisse a rendersi conto di ciò che aveva fatto ricostruendosi, al termine della pena, una vita e un futuro nel segno del rispetto della vita'', hanno aggiunto e si sono detti ''vicini alla famiglia Avaro'' perché ''solo chi ci è passato può rendersi conto della sofferenza che si prova alla morte di un figlio e di un fratello''. ''Oggi, hanno concluso, è un giorno triste anche per noi. Oggi Claudia muore una seconda volta''.

 


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