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 Ill.mo Signor Presidente Corte Appello di Venezia

21 marzo 2009


Ill.mo Signor Presidente,

sono Pierina Guerra, vittima di un incidente stradale  datato 26 febbraio 1983, dovuto a un'auto che a seguito di un sorpasso azzardato, urtava una macchina e sbandando invadeva  la corsia opposta  scontratosi frontalmente con la mia autovettura, provocando un danno di una gravità enorme, mia madre di soli 47 anni morta ed io con un'invalidità permanente del 50%.

Apprendo purtroppo che il Presidente Ill.mo Dr. Garbelotto è deceduto e che la causa sarà nuovamente chiamata innanzi al Collegio, per la sola fissazione della nuova udienza di discussione, il giorno 25 marzo p.v.

Mi permetto di scriverLe perché sottoposta al calvario di un processo che dura da più 26 anni e per esprimere con il cuore in mano cosa significhi un incidente stradale in termine di dolore e di offesa alla dignità della vittima, sia essa deceduta sia essa sopravvissuta con gravi conseguenze irreversibili, e come si possa vivere sopportando la lesione dei propri diritti ad opera di istituzioni che dovrebbero invece garantirli.

Come è possibile che una persona così duramente offesa e distrutta nella salute che si deve anche pagare le cure debba logorasi la vita appresso ad una giustizia lenta che calpesta i sentimenti e offende la dignità delle vittime? Nessun risarcimento mi e ci ridarà ciò che di più caro abbiamo abbiamo perduto, mia mamma aveva 5 figli e un marito (papà ha ottantatré anni ed è invalido civile al 100% e vive con me, io di anni ne avevo 26, nata sana e resa invalida con una qualità di vita ridotta a meno delle metà (sono in attesa di altro intervento chirurgico) e non scorderò mai l'urlo di terrore che ha accompagnato l'ultimo attimo di vita di mia mamma.

Anche il mio dolore fisico visto l'aggravarsi delle mie condizioni di salute mi ricorda continuamente quel 26 febbraio 1983, ma fa più male vedere che nelle aule dei Tribunali non è tutelata la dignità delle vittime.

Oggi sono a chiederLe di aiutarmi a chiudere questo capitolo dolorosissimo della vita mia, di papà e dei miei fratelli, mi creda, non è voler “monetizzare” il mio incidente stradale, è che, oltre a trovarmi nelle condizioni di bisogno, sono tanto stanca e vorrei sia posto fine a questo vergognoso calvario.

 

La ringrazio per aver prestato attenzione a questa mia, e ringrazio anche a nome dei miei familiari e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (di cui sono responsabile per Venezia), Associazione che si batte per fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti, con invito a visitare il sito www.vittimestrada.org .

 

Con ossequio, Pierina Guerra


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